Ragazzi e covid. Un rapporto a due facce: hanno paura ma rifiutano le precauzioni. Il virus ne ha mutato profondamente le abitudini e ne ha minato altrettanto profondamente gli umori e lo stato psicofisico. Un’indagine di Cittadinanzattiva su 5713 giovani tra i 14 e i 19 anni elenca i principali disagi denunciati: frequenti sbalzi di umore il 57%, irritabile il 37%, annoiato il 53%, solo il 30%, triste il 33%, distratto il 36%, privo di interessi il 32%, arrabbiato il24%, inadeguato il 22%.
I due terzi degli intervistati sono terrorizzati dal contagio ma la maggior parte non indossa la mascherina mentre è con gli amici, il 57% non rinuncia a baci e abbracci, un terzo si passa bicchiere o bottiglia. Il 37% del campione ha avuto persone care contagiate e il 23% una perdita. Il computer è diventato, più di quanto già non fosse, il rifugio preferito: il 63% è connesso oltre tre ore al giorno. Quando lasciano la tastiera, i ragazzi ascoltano musica (57%), incontrano gli amici (55%), sta con genitori, parenti e amici (48%), fa attività sportiva (44%) e una passeggiata (38%), si dedica alla cucina (28%), legge (25%).
Molti cercano preoccupanti “vie di fuga”, come le definisce Valentina Santarpia in un articolo sul “Corriere della Sera”, che sono quanto mai pericolose. Si registra infatti un aumento della visione di materiale pornografico (30%), di consumo di tabacco (31%) e di alcolici (24%), così come quello di droghe (13%) e del gioco d’azzardo (10%). Impennata inoltre del cyberbullismo con un ragazzo su sette che dichiara di avervi assistito e uno su dieci di esserne stato vittima.