Diogene contro il rischio dipendenza
È un servizio-salvagente di accoglienza e ascolto rivolto a quanti sono entrati (o ritornano) in contatto con le sostanze senza esserne dipendenti e ha allargato il proprio raggio di interventi al fenomeno degli hikikomori.
Dalla cannabis all’alcol, dal ritorno dell’eroina all’abuso di psicofarmaci.
La droga ha assunto mille sfaccettature.
Per di più sono nate nuove forme di dipendenza che con la droga non hanno nulla a che fare: l’attaccamento al computer, agli smart-phone, a Internet, ai social.
Chi rischia maggiormente di finire intrappolato sono i giovanissimi, ma anche i non più giovani.
Il percorso “Diogene” è un servizio-salvagente di accoglienza e ascolto rivolto a quanti sono entrati (o ritornano) in contatto con le sostanze senza esserne dipendenti e ha allargato il proprio raggio di interventi al fenomeno degli hikikomori, termine giapponese che descrive il dramma di quei ragazzi, i ritirati sociali, che si autoescludono dalla vita sociale.
L’obiettivo di “Diogene” è aiutare le persone sull’orlo della dipendenza a leggersi dentro per cercare di capire cosa si nasconde dentro quel bisogno di stordirsi, che sia con l’alcol, gli psicofarmaci o anche solo una canna. Oppure – come nel caso degli hikikomori - a rinchiudersi tutti i giorni in una stanza interrompendo ogni relazione, persino in famiglia.