Una quattordicenne presa a calci e pugni da tre coetanee, nel sottopassaggio di un parcheggio, senza che nessuno dei trenta ragazzini presenti intervenisse a difenderla. Di più, quasi tutti questi adolescenti erano con il cellulare in mano a riprendere la scena, che è poi tristemente divenuta virale.
Il “Corriere della Sera” riportando la notizia, scrive che a Gardone Valtrompia (Brescia), dopo lo choc immediato -e le denunce ai Carabinieri per tre ragazze, le due protagoniste dell’aggressione e la terza, la presunta mandante, che avrebbe organizzato tutto ai danni della vittima per motivi di gelosia – è il momento delle riflessioni. Come quella del sindaco, Pierangelo Lancelotti, intenzionato a creare una rete per dare una mano ai genitori ma anche a non mettere benzina sul fuoco: “L’indifferenza dei ragazzi è grave ma ricorda certi commenti lasciati sui social dagli adulti”.
Ed è anche il momento delle lezioni, da parte dei docenti e del preside dell’Ipsia “Carlo Beretta”, che hanno fatto capire agli studenti le conseguenze penali che ora rischiano le bulle. Il dirigente scolastico Stefano Retali ha già messo in calendario due incontri di formazione per i genitori delle classi prime: “Siamo attivi nella prevenzione – ha spiegato a ‘Il Giorno’ – anche con le forze dell’ordine, ma parlando ai ragazzi ho visto tanti volti cambiare colore, perché non era chiaro a tutti quali fossero le conseguenze che ora rischiano le ragazze. Il rischio è che ai giovani arrivi solo la notorietà che si raggiunge con questi gesti”.
Il dirigente dell’ufficio scolastico di Brescia, Giuseppe Bonelli, ricorda tuttavia che “Queste vicende nascono dalla solitudine educativa dei ragazzi: non basta la scuola, in un contesto che esalta comportamenti prevaricanti e prepotenti. e stiamo parlando di minori, che devono essere recuperati, non solo puniti”.