Diciannove anni, capo di una banda che spaccia e minaccia ragazzi, in un’intercettazione prima dell’arresto rimpiange i “bei tempi”. Quando di anni ne aveva quindici e, dice “Sembravamo i re, se ne facevano 5, 6 mila euro a settimana. Non era male, eh?”. “Io è da quando sono bambino che macino soldi”, prosegue vantandosi – come riferisce l’articolo di Giulio De Santis su “Il Corriere della Sera” del 23 marzo – di passare 500 euro a settimana ad un componente della gang.
La zona d’azione era Frascati, quella dove – dice – “avevo un impero e spogliavamo la gente”. Troppo giovane per avere la patente, si avvaleva per gli spostamenti di un quarantenne e, travestito da postino, era andato anche a verificare che un tale fosse effettivamente agli arresti domiciliari. Nessun freno o paura. Da vero capo.
Suo braccio destro un altro diciannovenne, liceale, arrestato a sua volta. Per spaccio.