Parte il 2 dicembre il primo percorso di Auto-mutuo-aiuto “Dudù Mom” per genitori di neonati prematuri offerto dall’associazione La Ricerca. L’annuncio è stato dato nel reparto di Neonatologia dell’ospedale di Piacenza in occasione della Giornata mondiale del neonato prematuro.
Da mamma a mamma. Ancor meglio se ci sono anche i papà a incontrarsi per confidarsi, condividere, sostenersi reciprocamente nei gruppi di Auto-mutuo-aiuto strutturati appositamente per loro, i genitori di bambini nati prematuramente, donne e uomini in balìa di ansie, paure, preoccupazioni di fronte alle fragilità di un frugoletto che essendo nato troppo in anticipo necessita attenzioni particolari e più cure dei neonati venuti al mondo allo scadere del nono mese di gravidanza: compiere un percorso di aiuto reciproco li può aiutare a ritrovare serenità, premessa indispensabile per una crescita equilibrata del bambino e della famiglia stessa.
“UN SUPPORTO FONDAMENTALE” – Dell’importanza dei cosiddetti gruppi Ama (Auto-mutuo-aiuto) è convinta non solo la giovane mamma che ha chiesto (e ottenuto) all’associazione “La Ricerca” di strutturare il percorso ad hoc che sarà avviato il 2 dicembre (e con lei alcune mamme che si sono già messe in lista per accedervi), ma anche medici e specialisti di Neonatologia e Pediatria. Tant’è che alla presentazione del progetto dei gruppi Ama “Dudù Mom” che si è svolta nella sede della onlus in Stradone Farnese (e in diretta streaming su Facebook) hanno partecipato con interesse anche alcuni rappresentanti di questa importante branca della Medicina: con il primario dottor Giacomo Biasucci, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’ospedale di Piacenza, i colleghi dottoressa Belinda Benenati, dirigente medico pediatra neonatologo (che ha creduto fin dall’inizio all’ideazione del progetto della “Ricerca” insieme alla neomamma Laura Calosso e alla responsabile della sezione piacentina di “Cuore di maglia”, Giovanna Cavalloni), E dottor Roberto Parisi del reparto di Neuropsichiatria infantile, oltre all’osteopata pediatrico Mirko Zardi. In comune la sottolineatura di quanto sia indispensabile un percorso di supporto relazionale che posso affiancare i genitori una volta usciti dalla “protezione” del ricovero ospedaliero. Perché – come è stato ribadito a più voci – al di là dell’assistenza medica (che peraltro si protrae anche nel dopo-ricovero tramite un ambulatorio di neonatologia dedicato) madri e padri di neonati prematuri per conquistarsi una “nuova normalità” devono essere aiutati ad uscire dall’isolamento, hanno bisogno di un supporto umano e psicologico che – come ha rimarcato anche il presidente de “La Ricerca”, dottor Gianluigi Rubini – aiuta a liberarsi da tante angosce se si sceglie di affidarsi con fiducia al gruppo condividendo il proprio fardello.
Nell’incontro si è così parlato dei gruppi Ama come di una componente fondamentale della rete di cura attorno alla famiglia dei neonati prematuri. Peraltroo – come ha ricordato la responsabile dei percorsi di Auto-mutuo-aiuto “La Ricerca” Anna Papagni – l’efficacia di questa metodologia di intervento sociale è riconosciuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) per promuovere, mantenere o recuperare la salute, intesa come completo benessere fisico, psicologico e sociale di una determinata comunità. La Ricerca ne sperimenta l’efficacia da ormai una quarantina d’anni, inizialmente applicata alla tossicodipendenza e via via estesa ad altre problematiche dalle relazioni familiari, alle difficoltà dei caregivers, alla perdita di una persona cara, alle preoccupazioni educative dei neo-genitori. “Nella relazione di Auto-mutuo-aiuto ognuno risponde per sé, ma si fa carico anche degli altri e scopre in questa relazione il maturare di un senso di forza e di competenza che lo trasforma e lo rivitalizza” ha sottolineato Papagni elencandone i quattro cardini: accoglienza, ascolto, condivisione e spazio, dove lo spazio fisico ricavato in un ambiente accogliente dell’associazione La Ricerca è un luogo familiare di attenzione all’altro e reciprocità, “non una camera d’ospedale, né un ambulatorio medico, bensì la casa che dà sollievo, in fondo – ha concluso – è quello che vuole essere ed è la nostra associazione per tutte le persone che si rivolgono a noi”.
I gruppi s’incontreranno con cadenza quindicinale. L’orario sarà deciso con i partecipanti che per accedere dovranno prima chiedere un colloquio con la stessa Anna Papagni (cell 348.8557985 – annapapagni@laricerca.net).
UN PUPAZZETTO ANTISTRESS COME MASCOTTE – Intitolato “Dudù Mom”, il percorso Ama-La Ricerca prende ispirazione dal pupazzetto scaccia-stress Dudù confezionato per i neonati prematuri dalle volontarie di “Cuore di maglia”, un’associazione che riunisce donne di mezza Italia che hanno deciso di mettere a frutto la loro capacità di lavorare all’uncinetto creando abitini per i bambini nati prematuri. La responsabile della sezione piacentina è Giovanna Cavalloni: “Il Dudù confezionato a maglia in lana merino trasferisce serenità al bambino perché è morbido, caldo e porta con sé l’odore intenso ed unico della sua mamma e la sua stessa tenerezza. Quello fatto a polipetto con lunghi tentacoli può essere stretto dal bimbo nei pugni serrati ricordando il cordone ombelicale nel pancione della madre”.
IN ALLEGATO IL PDF DELLA PAGINA DEL QUOTIDIANO LIBERTA’ con la testimonianza della mamma che ha chiesto e ottenuto l’avvio di percorsi Ama per genitori di neonati prematuri
Per info: 348.8557985 – annapapagni@laricerca.net).