Psicofarmaci. Un nuovo allarme riguardante i giovani, anzi i giovanissimi, riguarda l’uso di questi medicinali che trovano in casa o comprano da spacciatori con esiti a volte letali come accaduto recentemente a Monza. Sara Bettoni e Cesare Giuzzi in un articolo su “Il Corriere della Sera” del 13 marzo riprendono uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche e di Espad secondo cui il 10,8% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni ha assunto psicofarmaci senza prescrizione medica lo scorso anno, significa il doppio rispetto al dato del 2019 (6,6%). E’ la categoria di sostanze più utilizzata dai giovanissimi dopo alcol e cannabis, in particolare l’assunzione di benzodiazepine e simili è più frequente nelle ragazze per dimagrire, migliorare l’attenzione e l’umore.
Alcuni mesi fa diversi ragazzini stranieri fermati per piccoli reati avevano in tasca pasticche, a base di benzodiazepine, uno di loro, tredicenne, è risultato addirittura dipendente da psicofarmaci. Gli stesi che aveva assunto il 23enne che una settimana fa ha accoltellato sei persone in Centrale.
Un ospedale milanese riferisce che ogni mese si verificano due/tre casi di abuso di alcol e psicofarmaci o addirittura tentativi di suicidio tra i giovanissimi. Le situazioni più gravi vengono prese in carico dai servizi psichiatrici.
Nell’articolo un esperto di un’associazione lombarda che si occupa di giovani e disagio racconta del caso di un ragazzo di 13 anni che ha tentato di sintetizzare la codeina da un farmaco per il mal d’orecchie ed anche i suoi dati sono preoccupanti: oltre il 60% dei giovani assistiti è già stato in cura da uno specialista, il passaggio dai videogiochi alle sostanze è rapidissimo, le famiglie spesso non se ne accorgono.
Situazioni influenzate (tanto per cambiare) anche dai social con influencer che parlano di psicofarmaci sui social ed alimentano l’attenzione esasperata all’aspetto fisico.