Con la “Relazione sulle droghe 2020: tendenze e sviluppi”, l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) ha tracciato un bilancio – il venticinquesimo dalla sua costituzione – sul fenomeno, aggravato dall’impatto del Covid 19 che ha portato a nuove forme di spaccio collaudate nel lockdown con i gruppi di criminalità organizzata che si sono rapidamente adattati puntando sul mercato online della darknet, il contatto tramite piattaforme social e i servizi dei corrieri a domicilio. Se il livello del commercio all’ingrosso e il contrabbando attraverso trasporto aereo hanno subito un calo, il traffico mediante trasporto marittimo è continuato a livelli pre-pandemia e la produzione di droghe sintetiche e la coltivazione di cannabis non si sono ridotte in modo significativo. Altro dato: a un calo delle sostanze comunemente usate, come MDMA e cocaina, ha corrisposto l’aumento di sostanze come cannabis e nuove benzodiazepine. La Relazione conferma inoltre un dato preoccupante e cioè che, in conseguenza dell’epidemia, in molti casi i servizi per le tossicodipendenze sono stati costretti a chiudere o a limitare l’offerta prima di riuscire ad adattarsi e rinnovarsi, ad esempio tramite la telemedicina, per fornire l’accesso rapido ai trattamenti e ad altre forme di supporto.
L’aumento dei sequestri di grandi quantità di cocaina, resina di cannabis e (in misura sempre maggiore) di eroina trasportata via mare crea preoccupazioni sulle infiltrazioni di organizzazioni criminali nelle catene di approvvigionamento legittime, nelle rotte dei trasporti e nei grandi porti.
I sequestri di cocaina hanno raggiunto il livello massimo mai registrato (181 tonnellate, 110mila sequestri). La sua purezza è aumentata e sempre più persone si sottopongono per la prima volta a trattamento per la dipendenza da questa sostanza.
Il volume di eroina sequestrata nell’UE è quasi raddoppiato tra il 2017 e il 2018 (da 5,2 a 9,7 tonnellate) e si registrano continue segnalazioni di produzione di eroina nell’Unione europea. L’accesso alle terapie sostitutive per la dipendenza da oppiacei continua ad essere limitato in alcuni Paesi.
La resina di cannabise lacannabis in foglie e infiorescenze hanno in media un contenuto di THC doppio rispetto a 10 anni fa, senza contare le nuove e pericolose forme di cannabis (concentrati di cannabis, cannabis commestibile).
Mentre si conferma in Europa la produzione delle droghe tradizionali arrivano sul mercato nuove sostanze psicotrope e aumenta il numero di laboratori e siti di produzione individuati con una gamma più diversificata di sostanze chimiche impiegate.
L’innovazione e l’aumento della produzione di droghe sintetiche in Europa risulta evidente dalla costante disponibilità di pasticche ad alto contenuto di MDMA e di polveri a elevata purezza che richiedono interventi ad hoc, focalizzati sui contesti ricreativi.
Cresce la preoccupazione per le sostanze meno comuni e si registrano sequestri sempre più cospicuidiketamina, GHB e LSD e l’uso di ossido nitroso (gas esilarante) e delle nuove benzodiazepine.
Negli ultimi tre anni sono state scoperte per la prima volta in Europa nuove sostanze psicoattive, al ritmo di circa una alla settimana; solo nel periodo di riferimento sono state individuate 53 sostanze di questo tipo e 8 nuovi oppiacei sintetici.
Tra il 2012 e il 2018 il numero di decessi per overdose tra gli ultra 50enni è aumentato del 75%. Nel 2018, all’interno dell’Unione europea, si sarebbero verificati 8300 decessi per overdose.