LA RIUSCITA DI UN PROGETTO SOSTENUTO DAL FONDO CEI 8×1000 CARITA’
Sport, teatro, cura degli animali..tante attività, un unico obiettivo: ricominciare. Per riuscire a riprendere in mano le redini della propria vita. Un’opportunità vissuta dagli ospiti della comunità terapeutica La Vela in affiancamento al percorso di recupero dalla tossicodipendenza.
“La Comunità “La Vela” – premette Enrico Corti, presidente dell’associazione La Ricerca che ha fondato e gestisce la struttura – si rivolge a persone con dipendenze da sostanze stupefacenti, alcool e farmaci. Mediamente accompagna ogni anno circa 33 persone, uomini e donne, italiane e di altre nazionalità, di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Nel 2022 ha accompagnato 36 persone, per periodi più o meno lunghi. Il programma terapeutico è finalizzato al raggiungimento della capacità di astenersi autonomamente dall’uso delle sostanze e di acquisire autonomia ed equilibrio sufficienti per un reinserimento nella società. Durante il percorso ogni utente è affidato a un operatore, case manager, che opera in sinergia con il servizio territoriale di riferimento. Il percorso terapeutico è organizzato in 3 fasi: osservazione e valutazione, terapia, reinserimento”.
“Il progetto sostenuto dal Fondo CEI 8×1000 Carità della Diocesi di Piacenza-Bobbio – spiega – si è sviluppato lungo tutto l’anno durante il quale agli ospiti della Comunità sono state proposte attività educative-animative, ad integrazione delle ordinarie attività educative e terapeutiche del percorso riabilitativo. La partecipazione alle attività, oltre ad incrementare la conoscenza di sé e a favorire la riscoperta di interessi/hobby assopiti dall’uso di sostanze, ha dato la possibilità ai giovani di inserirsi gradualmente in contesti esterni alla Comunità, in modo da creare una rete sociale al termine del percorso comunitario”.
“L’intento è stato quello di coadiuvare ed arricchire l’attività riabilitativa residenziale di persone multiproblematiche, creando situazioni volte a favorire il benessere globale della persona, creare momenti di gruppo in cui la relazione con l’altro potesse diventare una risorsa e una fonte di benessere, favorire la socialità e l’integrazione sociale affrontando il tema dei pregiudizi, migliorare il livello di autostima e di empowerment delle persone coinvolte”.
Le attività progettuali realizzate sono state:
– Educazione alla cura degli animali
– Laboratorio teatrale
– Sport: fitness, calcio, pallavolo, escursionismo, arrampicata e trekking, mountain bike.
PERCORSI CHE CONNOTATO IL RECUPERO-LA VELA – Lo sport declinato in diverse discipline, dal fitness al calcio alla pallavolo, trekking, mountain bike, ma anche escursionismo, arrampicata, così come i laboratori teatrali e da qualche tempo in qua anche la propedeutica al rapporto con gli animali stanno connotando i percorsi di riabilitazione svolti in comunità La Vela in affiancamento a quelli più prettamente terapeutici in senso stretto. Diverse le associazioni sportive e di volontariato del territorio che collaborano in questa direzione mettendo in campo la professionalità dei loro esperti:
FITNESS, CALCIO, PALLAVOLO, ESCURSIONISMO, ARRAMPICATA E TREKKING, MOUNTAIN BIKE CON LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE – C’è un dato scientifico a supporto dei benefici che comporta la pratica sportiva anche a supporto dei percorsi riabilitativi da vissuti di dipendenza da sostanze. La letteratura suggerisce infatti che lo sport e l’attività fisica possono costituire un intervento efficace nel trattamento della tossicodipendenza. Un importante vantaggio dello sport è che aiuta a riparare i danni causati ai muscoli e al sistema cardiovascolare, aiutando l’organismo a recuperare più rapidamente dalle complicazioni legate all’uso di droga. Un altro vantaggio è che riduce l’ansia e i sintomi depressivi, migliora la fiducia in se stessi, l’autostima e l’immagine corporea, migliora gli stati d’animo, il benessere generale e la qualità della vita. Lo sport quindi ha offerto agli ospiti della “Vela” l’opportunità di raggiungere uno stato mentale piacevole senza l’uso di droghe, adottando un cambiamento di stile di vita positivo e sano, incompatibile con l’abuso di sostanze. Tutti i suddetti cambiamenti psicologici sono stati strettamente collegati a risultati positivi legati alle sostanze, come la riduzione dell’assunzione di droga, l’aumento del tasso di astinenza, la riduzione del craving, il maggior tasso di completamento del programma di riabilitazione, l’alterazione del comportamento e la prevenzione delle ricadute, nonché risultati sociali positivi, come l’occupazione e lo sviluppo di reti amicali.
Più consapevoli e si prevengono le ricadute – Le persone che fanno sport e attività fisica nel loro processo terapeutico sembrano diventare più consapevoli del loro stato di salute. Inoltre, l’esercizio fisico regolare può influire sul cervello in modo molto positivo, aiutando a prevenire le ricadute, perché la soddisfazione personale complessiva aumenta grazie al miglioramento fisico e mentale e quindi l’individuo è rafforzato nel completare la sua trasformazione personale.
Durante l’anno sono state organizzate diverse attività. Tutte le attività sono svolte a piccoli gruppi. In questo modo le diverse attività sportive hanno inteso favorire la partecipazione alla vita aggregativa, l’inclusione sociale, l’accettazione delle differenze, dei limiti propri e altrui; far crescere la coscienza civile e la solidarietà delle persone.
Gli educatori, con il supporto di personale esterno o associazioni sportive dilettantistiche del territorio, hanno organizzato:
Ogni attività ha previsto la messa a disposizione degli ospiti delle idonee attrezzature.
LABORATORIO TEATRALE CON i MANICOMICS – L’attività teatrale, frutto di una collaborazione pluriennale con il gruppo teatrale piacentino dei Manicomics, ha avuto l’obiettivo socio-educativo di attivare la crescita del singolo, del gruppo e della loro relazione con il contesto in cui sono immersi (ambiente, relazioni, famiglia, lavoro, ecc.). L’accento non è posto sulla tecnica ma sulle possibilità di esprimersi attraverso vari linguaggi, del corpo, oltre che verbalmente, e per questo motivo può essere efficacemente sperimentata anche da parte di chi non ha esperienza teatrale di alcun tipo. Lo scopo è quello di favorire l’integrazione e l’interazione dei partecipanti all’attività facilitando una serie di cambiamenti nella vita reale e quotidiana.
Attori professionisti hanno condotto un ciclo di incontri laboratoriali ai quali hanno partecipato gli educatori della comunità (e di altre strutture terapeutiche della Ricerca) per imparare le tecniche e i linguaggi tipici del teatro, utilizzandoli come strumenti di ricerca ed empowerment del benessere psicofisico degli individui. Messa in scena del proprio vissuto – Nei laboratori di teatro rivolti agli ospiti della comunità si è proposta la “messa in scena dei propri vissuti”, esperienza che conduce principalmente nella conoscenza di sé partendo dalle proprie emozioni e da come queste sono espresse nei gesti del corpo” (Walter Orioli). L’attività intende così aiutare le persone a mettersi in gioco per poter esprimere con il corpo ed il linguaggio teatrale ciò che sarebbe difficile da esprimere a parole nonostante ne possano sentire il bisogno. Condizioni fondamentali per il raggiungimento di un qualunque obiettivo sono perciò la creazione e il mantenimento di un clima di gruppo in cui si favoriscano la libera espressione di sé e la rinuncia al giudizio verbale e non verbale, valori fondamentali all’interno del percorso terapeutico.
EDUCAZIONE ALLA CURA DEGLI ANIMALI CON I DOG TIPS – Prendersi cura di un animale aiuta anche a curare noi stessi. E gli ospiti della Vela hanno avuto questa opportunità: guidati da esperti addestratori, si sono occupati a turno della cura di cani, gatti, capre e pecore, imparando così ad assumersi delle responsabilità e a gestirle anche in momenti di difficoltà o crisi.
L’esperienza si si è rivelata di forte valenza emotiva: l’educazione al rispetto, e alla cura, degli animali è essenziale per lo sviluppo del sentimento di empatia, dell’altruismo, dell’accettazione del diverso, permette di conoscere nuovi modi di comunicare le proprie emozioni, aiuta la socializzazione, aumenta l’autostima, stimola riflessioni su sentimenti quali il rispetto, la fiducia e la reciprocità. A livello fisiologico inoltre il contatto con l’animale, riduce le ansie, le paure e rallenta il battito cardiaco.
In collaborazione con gli addestratori esperti dell’Associazione sportiva dilettantistica Dog Tips – educazione e attività cinofile – di Piacenza, è stato realizzato un ciclo di incontri di avvicinamento all’Obedience e alla conoscenza di come l’uomo può comunicare con il cane.
L’Obedience è una disciplina sportiva in cui il cane impara a compiere azioni di alta tecnica e precisione, mettendo in campo la propria socialità e l’indole personale. Prevede lo svolgimento di esercizi a difficoltà progressiva, in modo da educare il cane a seguire le indicazioni. Nel contempo i conducenti si mettono alla prova con le proprie loro capacità di darsi limiti e regole, potenziando la capacità di avere pazienza nella relazione con l’altro.
Agli incontri sono seguite passeggiate con i cani, organizzate per sperimentarne l’accompagnamento. Si è tenuto anche un meeting di Obedience, organizzato da Dog Tips: è stata una giornata in cui gli ospiti hanno potuto socializzare, aiutati anche dal pomeriggio di intrattenimento e merenda organizzato da loro stessi, attorno ad un tema comune sul quale hanno sviluppato interesse e competenze.