In Italiai ragazzi tra i 18 e 24 annisenza un diploma in tasca né una qualifica professionale nel 2020 (ultimo anno disponibile), secondo l’Istat, erano 543mila. E nell’ultimo anno scolastico (2021-2022) gli studenti delle classi medie e superiori chesono stati bocciatiper troppe assenze sono stati oltre 80mila. I numeri sono riportati dal settimanale “Buone Notizie” de “Il Corriere della Sera”. Chiara Daina in un articolo sottolinea che le cifre sono in crescita di circa il 30% rispetto a prima del Covid e Marco Rossi-Doria, presidente di “Con i Bambini” l’attribuisce al fatto che molti hanno allentato le relazioni sociali chiudendosi in casa, altri sono andati a lavorare per aiutare la famiglia in difficoltà economica. “Bisogna – aggiunge – intercettare l’adolescente che ha abbandonato la scuola, rimotivarlo, dargli delle prospettive e inserirlo in un programma di recupero”.
“La scuola – afferma Rossi-Doria – da sola non ce la può faree ha bisogno di alleanze. E’ importante utilizzare le risorse del Terzo settore presenti nei quartieri per aiutare i ragazzi a non perdersi per strada e le loro famiglie a uscire dal disagio. Nelle aree dove si creano delle collaborazioni tra la scuola, il volontariato e le imprese sociali attive nel campo educativo si riescono a riportare in classe i ragazzi”.
L’articolo osserva come siano importanti anche attività extrascolastichecome sport, teatro, danza, musica, laboratori creativi, favoriscono la socializzazione e il senso di comunità, fanno maturare lo spirito di gruppo, la sicurezza personale e l’autostima, il rispetto delle regole e l’interesse per le cose. Accrescono inoltre la responsabilità personale e consentono di scoprire talenti e passioni offrendo nuovi stimoli anche a scuola. Nell’indagine per il 67% degli intervistati le bocciature per assenze sono un fenomeno da affrontare con urgenza, dall’altra prevale l’opinione (61%) che sia giusto bocciare se si saltano troppe lezioni.
L’abbandono e la dispersione scolasticasono considerati uno dei problemi della scuola per il 53% degli italiani (il problema più sentito è la decadenza degli edifici scolastici), fenomeno che si ritiene che nell’ultimo biennio sia aumentatoe che viene collegato alle condizioni socio-economiche della famiglia, all’incapacità della scuola di mettere in campo strategie di recupero, all’inadeguatezza delle istituzioni locali di affrontare il fenomeno e alla mancanza di una relazione tra famiglia, scuola e istituzioni. Un minor numero di intervistati pensa che le cause siano la carenza di risorse economiche o l’origine straniera delle famiglie.
Sempre rifacendosi all’indagine, l’articolo fa presente come l’opinione pubblicasia allarmata dalladiffusione della violenza e delle baby gang, la dipendenza da smartphone e tablet, il bullismo e il consumo di alcol e droghe. L’abbandono scolastico, invece, preoccupa 4 italiani su 10. E’ infine dell’avviso che le nostre città non siano a misura di bambini e ragazzi. In particolare sostiene che i contesti abitativi non sono dotati di un numero adeguato di strutture sportive, scuole, aree verdi attrezzate, cinema, teatri e librerie e asili nido e per l’infanzia.